L'evento pluviometrico del 1 Marzo 2011 in provincia di Teramo: descrizione e dati generali
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- Matteo de Albentiis
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Premessa:
L'intensità e la continuità degli eventi verificatisi il 1 Marzo 2011 erano stati da tempo previste dai principali modelli matematici. Sia GFS che ECMWF, i principali punti di riferimento per la modellistica mondiale ed europea, avevano evidenziato la possibilità di intenso maltempo lungo il medio versante adriatico già dai run di 3-5 giorni precedenti all'evento. Inoltre, a 48/72 h di distanza dall'inizio dei fenomeni, i modelli low range (WRF-GFS/NMM e WRF-ECMWF/NMM) avevano già identificato precisamente quali sarebbero state le aree maggiormente colpite, andando a localizzare con precisione i punti di maggiore criticità sul territorio. Nelle consuete analisi meteorologiche pubblicate su MeteoTeramo.it avevamo accennato all'ipotesi di un significativo peggioramento già dal 24 Febbraio, mentre lo avevamo segnalato con maggiore chiarezza nell'articolo di Lunedì 28 Febbraio: "forti precipitazioni durante la giornata di Martedì"..."possibili problemi legati al dissesto idrogeologico"..."la situazione appare abbastanza critica". Da tempo sollecitiamo le autorità locali a munirsi di un efficiente sistema di monitoraggio meteo-climatico (autonomo e svincolato dalle lentezze ministeriali), che possa testimoniare eventi di tale portata e fornire supporto immediato (realtime) a tutti gli uffici di Protezione Civile locali, alle forze dell'ordine e alla macchina dei soccorsi. Il nostro progetto (MeteoTeramo.it-OMTeA), che cerca di dare un valido fondamento ai due concetti di prevenzione e intervento applicato in modo specifico al territorio della provincia di Teramo, è già pronto da diversi anni, ma ad ora non ha trovato interlocutori fattivamente interessati.
Analisi generale e inquadramento sinottico:
Tra il 27 febbraio e il 2 Marzo 2011, un sistema depressionario ben strutturato ha generato condizioni di tempo perturbato su buona parte del paese, specialmente sulle regioni del centro-sud. Il posizionamento del centro di bassa pressione sui settori tirrenici (Geopotenziale a 500hPa fino a 546 dam, pressione al suolo fino a 1008 hPa), infatti, ha favorito ingenti precipitazioni sul versante orientale della Sicilia, sulla Calabria ionica, sulla Puglia, lungo il medio-versante adriatico e nevicate moderate sulla Romagna. In particolare, nei giorni 27-28 Febbraio le aree più colpite sono state quelle meridionali, mentre tra il 28 Febbraio ed il 1 Marzo quelle centrali.
Mappe della pressione al suolo e dei valori di geopotenziale in quota sul centro-nord Italia tra le 15 e le 24 del 1 Marzo 2011
WRF GFS/NMM Lamma Toscana | Ore 18 | Ore 21 | Ore 24 |
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Geopotenziale a 500 hPa in dam | |||
Pressione al suolo in hPa |
Come si evince dalle mappe relative alla pressione al suolo, nelle ore pomeridiane del 1 Marzo si è formato un secondo minimo in prossimità del Gargano oltre a quello già presente sul Tirreno (configurazione dei minimi ad occhiale). Ciò ha fornito un ulteriore stimolo perturbativo su tutto il medio versante adriatico e una significativa intensificazione delle correnti nord-orientali. E' a questa fase del maltempo che deve essere associato il superamento dei canoni precipitativi avvenuti nelle province di Teramo, Ascoli, Fermo, Macerata e Ancona. I fenomeni si sono susseguiti continuativamente per oltre 24 ore con intensità media (rain rate medio) molto elevata rispetto a quanto si registra durante fenomeni piovosi nei mesi invernali. Proprio in virtù della recrudescenza perturbativa indotta dal minimo ad occhiale, il maggior carico precipitativo si è registrato tra le ore 22:00 e le ore 24:00 dell'1 Marzo inizialmente tra Teramo e Ascoli; successivamente, a causa della risalita lungo l'Adriatico del secondo minimo, il nucleo meteorico più intenso si è spostato verso nord, andando ad interessare le zone di Fermo, Macerata e Ancona, mentre sulla provincia di Teramo si è iniziata a registrare una lenta diminuzione dell'intensità delle precipitazioni, fino alla totale cessazione tra le 4 e le 5 del 2 Marzo.
Dal punto di vista termico, dopo l'ondata di freddo verificatasi nel fine settimana precedente, i valori in quota ed al suolo ad inizio evento erano già prossimi alle medie stagionali. Per tutta la durata dei fenomeni non ci sono state sostanziali variazioni, se non un moderato raffreddamento dovuto a due fattori concomitanti:
- richiamo di aria più fredda dai Balcani (a causa delle tese correnti nord-orientali);
- discesa repentina del freddo presente in quota provocata dalle intense precipitazioni.
Isoterme alla quota corrispondente a 850hPa (1400 metri circa) sul centro-nord Italia tra le 15 e le 24 del 1 Marzo 2011
WRF GFS/NMM Lamma Toscana | Ore 18 | Ore 21 | Ore 24 |
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Isoterme a 850hPa |
La quota neve durante la mattinata dell'1°Marzo si attestava sui 1400-1600 metri e, nelle ore successive, è scesa fino a raggiungere gli 800-1000 metri nel corso della notte.
Il manto bianco ha raggiunto quantità considerevoli oltre i 1500 metri (100-130 cm).
Sempre sulla quota neve, va fatta una sostanziale considerazione: è molto importante dare il giusto peso a questo parametro, che probabilmente è stato risolutivo per una mitigazione del maltempo nel momento in cui le precipitazioni hanno raggiunto il proprio massimo. Proprio tra le 18 e le 22 le precipitazioni su gran parte dei comparti montani sono diventate nevose (1000-1200 metri), andando così a rallentare notevolmente l'alimentazione dei corsi d'acqua in quota. Per quanto riguarda il territorio teramano, si può dire che almeno 1/3 della quantità di precipitazioni scesa nelle ore culmine dei fenomeni, si è accumulata sotto forma di neve. Se, con valori più elevati, la quota neve fosse rimasta elevata (1800-2000 metri come in molti casi avviene in Primavera) probabilmente la situazione sarebbe stata molto più grave per quanto riguarda le esondazioni lungo le aste fluviali rispetto a quanto avvenuto.
Breve cronistoria dell'evento in base ai dati registrati dalle centraline della rete MeteoTeramo.it-OMTeA:
Le piogge e le precipitazioni registrate tra l'1 e il 2 Marzo, complessivamente, vanno ad inserirsi nell'elenco di eventi con tempi di ritorno ventennali per l'area climatica in questione; tuttavia, non è sbagliato asserire che cumulati così consistenti nelle 24 ore possano essere considerati "eccezionali" rispetto al periodo che va dall'ultima decade di Gennaio e la prima di Marzo.
Individuazione delle fasi precipitative principali durante la giornata del 1 Marzo 2011 in base al Rain Rate (intensità fenomeni in mm/h):
- 0re 04:45/11:00: iniziano le precipitazioni e si mantengono stabilmente su valori deboli, con rain rate inferiore a 10 mm/h;
- 0re 11:00/16:00: primo leggero incremento dell'intensità precipitativa, media superiore ai 10 mm/h con picco massimo sui 21,6 mm/h;
- 0re 16:00/17:30: primo significativo incremento dell'intensità precipitativa, media sui 25 mm/h con picco massimo sui 34,6 mm/h;
- 0re 17:30/21:30: decremento dell'intensità precipitativa, media intorno ai 10 mm/h con picco massimo sui 21,2 mm/h;
- 0re 21:30/23:45: nuovo significativo incremento dell'intensità precipitativa, media sui 25 mm/h con picco massimo sui 38,2 mm/h;
- 0re 23:45/05:15 del 2 Marzo: definitivo decremento dell'intensità precipitativa, media sui 5 mm/h con picco massimo sui 9,4 mm/h.
E' evidente che i picchi del rain rate non sono eccezionali se confrontati a quelli registrati in Estate durante eventi temporaleschi di breve durata. Dunque, proprio la durata e la continuità sono la causa dell'anomalia. Inoltre, va aggiunto che, osservando i tabulati nelle 24 ore in cui si è verificato l'evento, non si registra neanche un intervallo di 15 minuti con assenza di precipitazioni. Tra questi minimi step temporali, ben 4 sono risultati con rain rate medio superiore ai 30 mm/h e 10 con rain rate medio superiore ai 20 mm/h.
Mappe dei cumulati di precipitazioni sul centro-nord Italia tra le 15 e le 24 del 1 Marzo 2011
WRF GFS/NMM Lamma Toscana | Ore 18 | Ore 21 | Ore 24 |
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Precipitazioni in mm |
Aste fluviali: Con il passare delle ore e con l'aumento considerevole dei cumulati precipitativi si è verificato un notevole innalzamento del livello idrometrico dei principali corsi d'acqua; tuttavia, proprio per la natura "invernale" di questo peggioramento (neve a quote di bassa montagna), le esondazioni non sono state la principale causa dei danni verificatisi. Da segnalare il superamento del livello di danno solo per il Piomba a Silvi che ha raggiunto i 4,78 m rispetto ai 3 m di soglia; superamento del livello di allarme per il Vomano a Fontanelle di Atri e del livello di pre-allarme per il Vibrata (Alba Adriatica) e il Tordino (Teramo). (Dati Idrografico Abruzzo)
Allagamenti: Mentre le esondazioni dei corsi d'acqua non sono state rilevanti alla pari di quelli erosivi, gli allagamenti si sono verificati con una frequenza molto significativa, specialmente nelle aree pianeggianti pre-litoranee e litoranee. Praticamente tutti i comuni sul mare hanno registrato danni considerevoli. Infatti, le precipitazioni, differentemente da come spesso è avvenuto in passato, si sono maggiormente concentrate sulla fascia orientale della provincia, risultando praticamente uguali tra le località pedemontane e quelle costiere. L'aumento considerevole di portata da parte di corsi d'acqua effimeri o intermittenti (come nel caso dei fossi e dei rii delle colline sovrastanti il mare) ha appesantito notevolmente l'opera di deflusso delle acque meteoriche alle foci, già reso difficoltoso dall'intensità e dalla direzione del moto ondoso (foto a lato).
Frane e smottamenti: I fenomeni erosivi o legati a movimenti franosi hanno causato moltissimi piccoli smottamenti derivanti dalla saturazione interstiziale e dalla liquefazione del suolo, la maggior parte di essi, di piccole dimensioni ed entità, hanno interessato molti comuni, in particolare quelli vibratiani, quelli della fascia collinare tra Bellante e Giulianova Alta e tra Castellalto e Montepagano. Sono molti i punti in cui le strade provinciali e comunali sono interrotte totalmente o parzialmente a causa del cedimento del manto stradale.
Lasciamo alle agenzie di informazione la conta dei danni e la cronaca, rimanendo solo su questioni scientifiche che ci competono.
Ecco un elenco di articoli molto esaustivi sull'argomento:
Cityrumors ore 23:06 del 1 Marzo - Cityrumors ore 10:32 del 2 Marzo - Cityrumors ore 11:49 del 2 Marzo
Foto:
Foto Teramo - IlCentro | Foto Pineto - IlCentro | Foto Roseto degli Abruzzi - IlCentro | Foto dall'alto - IlCentro | Foto Mosciano - IlCentro
Come già accennato nella prima parte della relazione, situazioni molto critiche si sono avute anche in alcune zone extra-provinciali, specie nell'ascolano e nel fermano. Da segnalare nelle Marche l'esondazione dei fiumi Ete vivo, Ete morto, Tronto, Aso, Menocchia, Misa, Esino, Nevola, Cesano e Musone.
GoMarche.it ore 15:00 del 2 Marzo
Raccolta dei dati meteo-climatici rilevati in provincia di Teramo
Cumulati complessivi evento 1-2 Marzo 2011 (dati non validati):
Stazioni Idrografico:
Giulianova 128 mm - di cui 100 mm in 12 ore tra le 15:00 e le 03:00
Atri 114 mm - di cui 80 mm in 12 ore tra le 15:00 e le 03:00
Arsita 59 mm - di cui 32 mm in 12 ore tra le 15:00 e le 03:00
Torricella Sicura 105 mm - di cui 73 mm in 12 ore tra le 15:00 e le 03:00
La mappa dei cumulati nelle 12 ore tra le 12:00 e le 24:00 del 1 Marzo. Fonte: Lamma Toscana
Stazioni Arssa:
Canzano 82,6 mm
Controguerra 163,2 mm
Stazioni OMTeA Osservatorio Meteorologico Teramano e dell'Adriatico:
Teramo Centro 134,6 mm
Teramo Est 146,2 mm
Corropoli (Liceo Scientifico Aeronautico) 147,4 mm
Da segnalare nevicate abbondanti in montagna: oltre 100-130 cm al di sopra dei 1500 metri di quota, sui 40-60 cm intorno ai 1200 metri di quota, sui 20-40 cm tra gli 900 e i 1100 metri di quota.